SUBITO, IN TUTTE LE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO!!!

02.12.2013 22:15

Ieri sera, cinema “Modernissimo” di Cosenza, proiezione di “La mafia uccide solo d’estate”, opera prima da regista di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif. Un film espressamente dedicato al sacrificio di uomini dello Stato – Forze dell’Ordine, magistrati, agenti discorta – uccisi dalla mafia “semplicemente” perché uomini retti e che compivano il proprio dovere...

 

 

 

Buio in sala. Inizia il film... e i due seduti dietro di me – un lui sui 35 e una lei di 26 (della sua età ne posso essere certo!) – iniziano a rendermi edotto di tutte le loro impressioni in merito a ciò che accade e/o viene evocato con filmati d’epoca sul grande schermo... e così avanti per OGNI SINGOLA SCENA DELL’INTERO FILM!!!

 

Nell’ordine, si contano le seguenti perle:

 

- Scena: Un barista di un bar di Palermo risponde “Ecco, commissario” ad un simpatico uomo con i baffi sporchi di zucchero a velo che gli ha appena chiesto di dare al piccolo Arturo, protagonista del film, un iris (un dolce al forno con la ricotta che invito i pasticceri palermitani ad esportare quanto prima almeno in Calabria)...

Il nostro Lui, dando di gomito alla sua giovane e inesperta compagna con la premura tipica dell’uomo maturo, saggio e sapiente che ha il dovere di spiegare le cose: “Ah, questo è il commissario Calabresi!”... Peccato (in pensieri, parole, opere e omissioni) che il commissario Calabresi abbia vissuto, operato e sia stato ucciso sette anni prima del commissario Boris Giuliano (capo della Squadra Mobile di Palermo ucciso, a Palermo, nel 1979 dal boss mafioso Leoluca Bagarella), a Milano, in un altro – diversissimo – contesto storico e per motivi anch’essi diversissimi...

 

- Scena: la voce fuori campo di Pif spiega che quando il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene ucciso dalla mafia pochi mesi dopo il suo insediamento quale Prefetto di Palermo, il 3 settembre del 1982...

La nostra Lei, con la fregola di chi ha qualcosa da dire per dimostrare al saggio e maturo compagno che anche lei qualcosa la sa: “Io nell’82 non c’ero ancora!”... Seguono, nell’ordine: immediato pensiero mio “...e si vidi ca propia pe’ chissu tandu staciamu boni!”, seguito da rinforzo della stretta della mia mano da parte della mano di Mariacristiana che, conoscendomi ormai da 3 anni, coglieva la concreta possibilità che mi girassi ad esporre con grazia il mio pensiero alla nostra Lei...

 

- Scena: funerali di Stato del generale Dalla Chiesa; vengono proiettate le immagini originali, con ovvia sfocatura e altrettanto ovvi difetti/effetti visivi legati alla qualità delle riprese televisive dell’epoca (...quando la nostra Lei non c’era ancora...); nell’immagine della folla che assiste ai funerali, viene inserita quella del piccolo Arturo...

Il nostro Lui, con lo stesso sincero stupore che deve aver provato la mia bisnonna paterna quando, la prima volta che vide funzionare una lavatrice, vi si sedette di fronte pronta a vedere chissà che cosa potesse succedere di lì a poco: “Miii, e come hanno fatto a fare questa scena?!?”... Seguono, nell’ordine: immediato pensiero mio: "Non volarria pemmu ti schianti, ma ‘u sai ca simu quasi nto 2014!!!”, seguito da ulteriore rinforzo della stretta della mia mano da parte della mano di Mariacristiana che, conoscendomi ormai da 3 anni, coglieva la concreta possibilità che mi girassi ad esporre con grazia il mio pensiero al nostro Lui...    

 

- Durante l’intervallo – approfittando del quale ho finalmente la possibilità di dare un volto al nostro Lui e alla nostra Lei –, la nostra Lei, riferendosi alla scena di cui sopra, confessa candidamente di aver riconosciuto solo i volti di Berlinguer (peraltro pronunciato con l’accento sbagliato...) e di Pertini tra quelli mostrati dalla telecamera televisiva del 1982 nelle prime file della chiesa che ospitava i funerali di Dalla Chiesa... Si aggiunga che mentre man mano detti volti venivano inquadrati, la voce fuori campo di Pif forniva: nome, cognome e incarico politico/istituzionale dei rispettivi proprietari... es.: lett.“Giovanni Spadolini, Presidente del Consiglio”...

La nostra Lei, con la voce speranzosa di chi sa che solo il suo maturo e sapiente compagno può venirle in soccorso: “Ma Spadolini era Presidente del Consiglio?” (...non so se sapete che all’epoca la nostra Lei non c’era ancora...)

Il nostro Lui, sicuro come solo la sua maturità e saggezza gli permettono di essere: “No, Spadolini era Presidente del Senato e segretario del Partito Repubblicano, che ormai è scomparso...” Peccato che peraltro Spadolini fu DAVVERO Presidente del Consiglio, e per ben due volte...Segue mio pensiero, rivolto alla nostra Lei: “Ma se Pif lo ha detto che Spadolini era Presidente del Consiglio, e tu lo hai sentito, fatti valere...esci da questa sottomissione culturale (sic!) nei confronti di questo demente a cui, garrula, ti accompagni...” ...intanto la mia mano è diventata quasi viola...

 

Complice i fondamentali spot proiettati durante l’intervallo di ogni film visto al cinema, il mio pensiero è stato rapito – e per la prima volta, con mia sorpresa e con ancor più timore, si è accordato con quello della nostra Lei – quando ella, a chiosa di un perdibilissimo spot di un simpaticone che pensa di saperla lunga, esclamò:“...e altre minchiate!”... Se Mariacristiana me lo avesse permesso, l’avrei applaudita a lungo...

 

La seconda parte del film è stata – ahimè – più avara di perle (...se non un “Io avevo 5 anni!” pronunciato dalla nostra Lei a corredo delle immagini della strage di Capaci), ma non di commenti continui dimostranti una perfetta incapacità dei nostri di comportarsi educatamente in un luogo pubblico... Non ho contato le volte che avrei voluto girarmi verso il nostro Lui e la nostra Lei con frasi del tipo “Ma un po’ di educazione no, brutte teste di cazzo?!?” ...Per la cronaca, non c’è stato bisogno di alcun intervento stritola-falangi di Mariacristiana per capire che, probabilmente, sarei stato poco credibile nel cercare di toccare le loro note educative pronunciando frasi simili... Comunque, mi rammarico ugualmente di non averlo fatto...

 

Finisce il film e la nostra Lei se ne esce con un indefinibile e inqualificabile “...E in Calabria cu’ammazzanu?”... Il nostro Lui, che ha la maturità dalla propria, si rivolge amorevolmente ad ella mettendola davanti al fatto compiuto “Gua’ chi film chiti portu a vidì! ...E tu chi volivi vidì Thor... seh, Thor...” ...e la nostra Lei, estasiata e grata ad Eros (quello di Pollon!) per averglielo fatto incontrare, “Grazie, amo’!”...

 

Finale:

Lui fiero di aver scelto un film impegnato e aver così contribuito all’acculturamento della sua Lei... 

Lei fiera di avere al proprio fianco un uomo così... (riempire i puntini a propriopiacimento)...

I due si allontanano con in viso un sorriso pregno di soddisfazione e con una coscienza “civile” resa satolla dall’aver visto un film dall’alto significato etico e morale... di cui, probabilmente, non hanno afferrato proprio tutto tutto...

...Guardandoli uscire dal cinema, non ho potuto fare a meno di pensare che forse si sarebbero diretti a vedere Gabriel Garko impegnato in un locale cosentino... “Pensa che bello – ho pensatoancora – se quando lo vedono, mentre si fanno fare la foto con Gabriel Garko da postare immediatamente su Facebook, si mettono a raccontargli che filmone erano appena stati a vedere al cinema...”

...Confesso che, al solo pensiero di una tale eventualità, sarei andato dietro a loro da Gabriel Garko... Per fortuna che Mariacristiana mi ha saldamente trattenuto per la mano...

 

Finale-Finale:

SI FACCIA IN MODO CHE “LA MAFIA UCCIDE SOLO D’ESTATE” SIA QUANTO PRIMA PROIETTATO NELLE SCUOLE ITALIANE DI OGNI ORDINE E GRADO!!! IL TUTTO SIA ACCOMPAGNATO ALL’APPROFONDIMENTO DEI TEMI TRATTATI, GUIDATO E MEDIATO DAGLI INSEGNANTI... SOLO COSÌ SI ABBATTERÀ IL RISCHIO CHE CRESCA GENTE DI UNA SIFFATTA GAIA IGNORANZA!!! ...SPERANDO CHE OGNUNO DEI NUOVI SPETTATORI ABBIA ACASA QUALCUNO CHE GLI INSEGNI UN PO’ DI EDUCAZIONE...

 

PS: Per il povero Gabriel, mi sa che non ci sarà niente da fare... Come “chi è Gabriel?”? ...Il frutto dell’amore tra il nostro Lui e la nostra Lei!

 

Vincenzo Femia