IL RISPETTO DELLE LEGGI AI TEMPI DI ZALEUCO di Tiziana Romeo

25.10.2013 21:44

 

 

Analizzando il panorama politico-sociale odierno, è difficile non soffermarsi a pensare anche solo per un momento, quanto determinati concetti  abbiano cambiato volto nei secoli, parimenti alla trasformazione  della società e delle istituzioni. La corruzione dilagante( in ogni ambito) ai nostri giorni, la decadenza dei costumi e dei valori culturali propri della nostra civiltà, sono segni ineluttabili della mancanza di conoscenza del nostro passato e della grandezza che ci ha preceduto. Volgendo lo sguardo verso un trascorso che ci riguarda più da vicino, quello di Locri Epizefiri appunto, vien facile notare come nell’antichità certi valori,come  quelli inerenti la giustizia ed il rispetto delle leggi, fossero non solo rispettati da tutta la popolazione- oserei dire quasi con devozione divina- ma innati nel modus pensandi dei nostri antenati.

La stessa figura di Zaleuco che ha dato tanto alla splendida città di Locri, mutandone l’aspetto istituzionale, politico e legislativo, appare ancora oggi emblematica ed avvolta in un alone di mistero. Nonostante la straordinaria importanza di questo personaggio, di Zaleuco sappiamo veramente molto poco; egli, nativo della colonia di Locri Epizefiri, fu senza dubbio il primo legislatore del mondo occidentale, ed Eusebio lo colloca cronologicamente tra il 663 ed il 662 a.C. La sua vita è avvolta nel mito (si tramanda che fosse stato istruito da Atena stessa) e la sua storia spesso si tramuta in leggenda, tanto che nel corso dei secoli si è giunti anche ad affermare (ed in particolare Timeo fu il più accesso sostenitore di questa tesi) che, nonostante la certezza dell'origine locrese del primo codice di leggi scritte occidentali, egli non sia mai realmente esistito. In particolare alcuni storici e critici moderni, come il Bentley, o il Beloch, partendo da un'analisi etimologica  abbastanza discutibile del suo nome  che dovrebbe significare più o meno "il luminoso" o "tutto ciò che riluce", hanno ipotizzato che col termine Zaleuco la gente si rifacesse (come si è ipotizzato sia accaduto anche ad altri legislatori come Licurgo "il facitore di luce") ad una divinità solare che diede loro le leggi, e che solo in un'epoca più tarda sarebbe stato identificato con un essere umano. Forse mise fine a tale diatriba  proprio lo stesso Cicerone, il quale nel suo “De Legibus” afferma: “Che importanza può avere che Timeo abbia negato l'esistenza di Zaleuco? Che Zaleuco sia esistito o meno, non riguarda l'argomento; riferiamo ciò che è stato tramandato". Quindi, Cicerone, non attribuisce alcuna importanza alla diatriba, ed invita, perciò, a concentrarsi sui fatti che sono stati tramandati: la legislazione di Zaleuco, ed il fatto che molte fonti riferiscano il nome del legislatore come quello di una persona realmente esistita. L'importanza del suo codice di leggi (che, come la tradizione ci tramanda, era ammirato da tutto il mondo greco) è notevole in quanto, per la prima volta, le leggi venivano scritte e quindi  sottratte all'arbitrario uso che ne facevano i giudici nei tempi antichi; e questa novità viene sottolineata da Strabone il quale affermava che "mentre prima si affidava ai giudici il compito di determinare la pena per ciascun delitto, Zaleuco la determinò nelle Leggi stesse”. La pena quindi doveva essere uguale per tutti ed a tutti nota. Purtroppo il Corpus delle leggi non si è conservato sino ai nostri giorni, ed oggi conosciamo solo alcune di tali leggi grazie al fatto che ci sono state tramandate, attraverso la loro citazione, in opere di autori antichi quali Cicerone, Polibio, Stobeo etc.  Non dovrebbe stupire la loro durezza: sono pur sempre leggi di più di 25 secoli fa e per l'epoca nella quale vennero emanate erano  leggi "moderne" e che, in alcuni casi (come il divieto di possedere schiavi), precorrevano i tempi di molti secoli; il fatto, poi, che fossero scritte era una garanzia in più per il popolo, in un periodo nel quale la legge era più uno strumento a favore delle classi benestanti piuttosto che una delle basi fondamentali ed indispensabili di una società che oggi definiremmo civile. La natura fortemente conservatrice di tali leggi permise alla città di Locri Epizefiri di prosperare a lungo ed esse vennero rispettate anche nei secoli successivi alla morte del loro ideatore: Zaleuco, il primo legislatore occidentale. Il cosidetto proemio di tali leggi, fu particolarmente ammirato anche da Voltaire. Fin da subito ci accorgiamo del particolare rilievo ìnsito in alcune norme, quali quelle riguardanti le controversie civili o quelle intese a combattere ogni forma di lusso al fine di moralizzare la vita pubblica. L’intero codice sanciva in realtà il concetto che le norme fossero immutabili per evitare che il tutto fosse lasciato all’arbitrio ed alla sopraffazione. Chiunque ne avesse proposto la modifica o l’abrogazione si sarebbe dovuto sottoporre al giudizio dell’assemblea, rischiando anche la propria vita. Come si vede la legislazione zaleuchiana poggiava le sue basi sul rispetto indiscusso delle leggi che dovevano essere uguali tanto per chi le proponeva quanto per chi ne era tenuto al rispetto. Fu proprio quì su questa terra, che i Romani trovarono le prime condizioni di libertà : ma per essi fu solo luogo di saccheggio,estorsione e schiavismo. Tuttavia, senza addentrarci profondamente nel carattere oracolare e ieratico della legislazione di Zaleuco, si possono trarre delle attualissime conclusioni per gli uomini e la società di oggi. Rileggendo Zaleuco, non possiamo fare a meno di pensare a quanto sia attuale il suo pensiero; il sentimento che un uomo come lui ebbe della vita è apparso così forte da potersi definire quasi religioso. La sua creazione legislativa fu una rivoluzione delle coscienze, anticipatrice di un vero umanesimo in un paese, in una regione, questa, la nostra, che al giorno d’oggi si ritrova purtroppo ad essere com’è … in una situazione di stasi e degrado culturale! E che qualcuno provi a chiedersi infine perchè, dopo aver assistito al “paradosso” di un’idea di progresso, siamo ridotti così! Probabilmente si fossero meglio interpretati i principi di Zaleuco, avremmo capito da subito che non tutto andava consumato così velocemente e che, tra i tanti princìpi,  i più importanti forse erano la moderazione nel giudizio ed il senso di identità culturale, quest’ultima confusa oggi più che mai con concetti spropositati di un’etnicità che solo alla lontana ci appartiene. Chi avrebbe potuto immaginare, in tempi in cui la sottomissione dei popoli era una prassi consolidata, che Zaleuco avesse realizzato e anticipato ciò che Lincoln tentò di fare dopo venticinque secoli? - Ai Locresi non sarà dato possedere né schiavi né schiave. Se riuscissimo per un solo istante a riflettere ed a tornare indietro nella storia, allora comprenderemmo il significato altamente rivoluzionario di questo principio di libertà sancito per tutti. A tal proposito mi piace annoverare le parole significative dello stesso legislatore , le cui idee in un certo tempo furono antesignane di tante sommosse e lotte di pensiero, che nei secoli si perpetrarono in nome  dell’ inviolabilità di tale principio: “ E la lotta per la libertà è tutt’altro che chiusa. Si è conclusa, di volta in volta, una fase, la più appariscente; ma se ne apre un’altra di esito più dubbio, perchè il nemico da combattere è dentro di noi”…